L'esperienza di Liana al Chiodo |
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 Avrei sempre voluto lavorare in una Pizzeria in Toscana.Un pomeriggio, ho deciso di andare a trovare i miei amici propietari del Ristorante il Chiodo, in Massarosa,un piccolo paese tra Lucca e Viareggio. Ho messo il grembiule e immediatamente mi sono trasformata in una pizzaiola. Prima di continuare con la mia storia, vorrei darvi alcune informazioni: "Il Chiodo". Questa Pizzeria Ristorante è stata aperta nel 1967 da Dino e Anna Rossi, i genitori di Andrea. Egli è adesso il propietario e il gestore. Il ristorante è collocato sulla strada principale che attraversa Massarosa. Il Chiodo ha una veranda esterna con una siepe di piante aromatiche che crea l'atmosfera con i tavoli apparecchiati con tovaglia a quadri. All'interno ci sono tre sale principali. la cucina, il bar su una botte (una grande botte che si usava nelle cantine), Una vetrina frigo nella quale è presentata una grande varietà di carni, verdure e antipasti e un solo tavolo davanti al forno per i coraggiosi capaci di sopportare il caldo. Le altre sale sono arredate con bei tavoli di legno in vecchio stile, sedie rustiche e mobili di antica fattura contadina. Ok, torniamo alla storia. Dalle 17.30, sotto l'attenta direzione di Patrizia, ho iniziato ad apparecchiare i tavoli con bianche tovaglie di fresco bucato, tovaglioli, posate e bicchieri da vino. Poi ho imparato come formare la pasta da pizza in palline. Andrea aveva già preparato la pasta che aveva già finito la seconda lievitazione. Nonostante Andrea facesse questo con facilità, ho impiegato circa venti minuti per averne una giusta. Ho osservato come un aiutante preparava le basi per farcire la pizza: terrine di origano secco, sale fine, capperi, salsa di pomodoro, peperoncino piccante, prosciutto, cipolle, funghi porcini freschi, peperoni gialli, mozzarella tritata e anche mascarpone. Si, sulla Pizza! Finalmente, Ho passato l'esame, il rito di passaggio per tutti i pizzaioli: mettere la pizza in forno usando una enorme pala. Questo è stato estremamente difficile. Andrea faceva ciò molto facilmente. Ho quasi spiaccicato due pizze in 5 secondi! E ho avuto paura di sbagliare ad infornare le successive pizze, Cosi Andrea ha guidato la pala mentre io infornavo con le mie mani, e mi ha lasciato sentire cosa significa per un esperto mettere la pizza su una pala. E' più complesso di quanto si possa vedere. La pizza giace su una lastra di marmo cosparsa di farina. La pala è di alluminio. in un solo veloce gesto, con la pala a circa 25 30 gradi inserici la pizza per circa un terzo o a metà. Senza fermarsi allora inserisci la pala leggermente e alzi la tiri prima di infilarla ancora. Andrea sembra fare questo con un'unico fluido gesto. Il resto è facile. Mi sono trattenuta nel ristorante fino alle 23.30 e la gente è arrivata intorno alle 21.00. Non mi ricordo d'aver lavorato più duramente; Ho anche preso qualche ordine di bevande ai tavoli, servito piatti di tortelli, antipasti, crostini, cocomero, sparecchiato i tavoli, lavato i piatti, e passato all'occorrenza le materie prime in cucina, ho grigliato le verdure, e servito il vino della casa (che poteva competere con molte bottiglie della California!). Devo dire, ho imparato a rispettare cameriere e personale che lavorano nei ristoranti più di prima. Patrizia, con la quale ho lavorato, e Cristina che al momento era in ferie, ma che mi ha servito poco tempo fa le migliori pizze che io abbia mai mangiato in tutta la vita, sono persone meravigliose. Cosi pure Andrea, sua moglie MariaGrazia, le figlie Claudia e Chiara sono tutti miei amici, è con grande sincerità che affermo che questa pizza e la migliore che io abbia mai mangiato. Sfido chiunque a trovare una pizza migliore in tutta Italia! Questa Pizzaiola non può aspettare di costruire il suo forno a legna nel suo giardino ed invitare amici e famigliari , per avere una piccola fetta di Toscana in California. Liana Orsolini-Hain |
